domenica 30 dicembre 2012

L'anno nuovo



Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.

(Gianni Rodari)




Previsioni meteo per capodanno:
prevista forte pioggia di baci e abbracci,
consigliabile chiudere l'ombrello ed aprire il cuore.

Buon Anno a tutti!
Un abbraccio... Vilma





giovedì 27 dicembre 2012

tanka


(Embrance Aka Lovers II, dipinto da Egon Schiele)


sussurri e fiati
caldo alito accarezza
la nuda pelle 

tepore piacevole
s'insinua nelle vene




 Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci

giovedì 20 dicembre 2012

E' Natale


E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

(Maria Teresa di Calcutta)





Con questa poesia di Maria Teresa di Calcutta auguro un sereno Natale a tutti coloro che mi seguono sempre con tanto affetto... ma anche a tutti quelli che passano nel mio blog per caso.
Che sia un sereno Natale per tutti voi... al calore degli affetti più cari.


Un abbraccio a tutti!

martedì 18 dicembre 2012

tanka



nascono fiati
di noi essenza si scioglie-
notte di miele

dei desideri è il tempo
che rapisce la mente





 Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci

lunedì 10 dicembre 2012

C'era una volta...










Chissà quanti di voi ricordano quest'oggetto che nei tempi passati è stato la salvezza di molte fredde notti.
L'oggetto in questione si chiamava "il prete", una strutture in legno che teneva sollevate le lenzuola e le coperte. Un po prima di andare a dormire si portava nel prete "la suora", un recipiente pieno di braci ardenti, estratti dal camino o dalla stufa. 
Così le lenzuola perdevano l'umidità ed il calore si diffondeva uniformemente... e quando poi i grandi dicevano "è ora di andare a dormire" non c'era il gelo ad attenderci sotto le coperte, ma un tepore prezioso che invitava a sonni sereni. Ricordo ancora oggi la dolce sensazione che dava il letto caldo, quando la stanza era gelida e fuori imperversava vento e pioggia.
Le origini del nome "prete" credo, siano tutt'ora sconosciute. Bisogna però dire che il nome cambia a seconda del luogo geografico: "prete" è usato nella zona emiliano romagnola ed anche in umbria, mentre nel triveneto viene chiamato "la monaca", in altre zone addirittura si chiama "frate" e nel mantovano ritorna il nome femminile "la suora"
Oggi i tempi sono cambiati, e come potete vedere "il prete" che scaldava il mio letto ora è a riposo ed arreda la casa. Lui non è mai solo, spesso gode della compagnia della nostra gatta Minù che li sotto, si sente protetta.
Ma non è detto... forse un giorno, anche se non ha più l'età per lavorare, lo inviterò ad una giornata impegnativa e diversa dalle altre... magari per far vedere ai nipoti che lavoro svolgeva "il prete"

Chissà quanti di voi avranno storie da raccontare riguardo a questo... e quanti invece non lo hanno conosciuto affatto?!







 Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci