venerdì 29 marzo 2013

E' di quell'attimo

 (per la serie: "parole per un immagine")



un prato di stelle
il cielo questa sera

sensuali e luminose

sussurri di fiati
con leggeri movimenti
scostano veli

ed io resto nuda
al cospetto della luna
che sussurra dolcemente

emozioni
mi ballano intorno
come coriandoli sparsi
petali di rose senza spine

è di quell'attimo
che bruciando effonde
che respiro e conservo l'essenza
nettare per il domani

e quando il mondo intorno
giace ancora
è prezioso filo d'oro
il tuo sguardo
che m'accompagna

dove rifletto
il mio essere donna

mentre apro quella porta
e afferro il domani
con in bocca ancora
il tuo sapore

con i tuoi occhi
nei miei


***

Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci




lunedì 25 marzo 2013

tanka


 nastri di seta
legano desideri-
nello sfiorarsi

zampillano le note
col battito in accordo

***


Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci






giovedì 21 marzo 2013

Giornata mondiale della sindrome di Down




Oggi 21 marzo, primo giorno di primavera, oltre ad essere la giornata mondiale della poesia, si celebra la Giornata dedicata alla Trisomia 21, altro nome della sindrome di Down, che contraddistingue le persone che hanno un cromosoma in più nella coppia identificata, appunto, con il numero 21, un’etichetta che un tempo poteva significare isolamento, diversità, ma che oggi assume un significato diverso per chi sa guardare alla vita senza pregiudizi e con la mente aperta.



Ti amo così come sei


un comosoma in più

 ...mi è stato detto
ed il sangue 
si è raggelato nelle vene

disperata
incapace di ogni gesto
 mentre lacrime scendevano 
sul viso immobile

 ... poi ti ho vista
tenuta tra le braccia

e sorge spontanea
una potente emozione
che lascio fluire
e annulla in un soffio
ogni altro pensiero

 è emozione potente 
la tua risata cristallina

... ti amo così come sei
non c'è niente altro da dire


***

Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci




mercoledì 20 marzo 2013

tanka

 (per la serie: "parole per un immagine")



voglia di mare
poterlo respirare-
è dolce tocco

lo schiumare dell'onda
sulla mia pelle nuda




Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci




lunedì 18 marzo 2013

tanka

  

filo di luce-
nell'abbraccio dei sensi
di gemme adorna

audace come bacio
l'attimo di silenzio






 Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci



mercoledì 13 marzo 2013

Dolci acini


tacita sinfonia
m'avvolge
come suono di flauto
in una cattedrale

è solfeggio
su timida corolla
 che mi spoglia piano
dalla malinconia

un labirinto senza fili
quell'emozione suadente
che mormora
sillabe intrise di colori
e snoda nastri nella mente
lascio scendere il velo
tenuto per troppo tempo

... e dolci acini
in tardo autunno raccolgo


***

 Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci



sabato 9 marzo 2013

tanka


traccia il confine
per dove l'emozione
ti toglie il fiato

imbastisce macramè
impudico pensiero



 Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci


venerdì 8 marzo 2013

Il coraggio delle parole




Il mio 8 marzo quest’anno lo dedicho a lei e a tutte le bambine, ragazze, donne che lottano per poter vivere liberamente il proprio corpo, la propria sessualità, la propria vita sociale.

Il 9 ottobre, una quindicenne pakistana, Malala Yousafzai, è stata quasi uccisa mentre tornava da scuola perchè ha deciso di sfidare i Talebani per difendere il diritto all’educazione per le bambine e le ragazze come lei. La storia di Malala manda un messaggio forte alle persone di tutto il mondo: combattere affinchè il diritto all’educazione sia uguale per tutte le bambine e le ragazze del mondo indipendentemente da dove siano nate. La giovanissima Malala è diventata famosa in tutto il mondo per il suo attivismo nella lotta per i diritti civili e per il diritto allo studio delle donne della città di Mingora, nella valle dello Swat, dove i talebani con un editto ne hanno bandito il diritto. All'età di 13 anni si è fatta conoscere per un blog, scritto per la BBC, nel quale documentava il regime, contrario ai diritti delle donne, dei talebani pakistani e la loro occupazione militare del distretto dello Swat. Inoltre, è stata nominata per l'International Children's Peace Prize, premio assegnato da KidsRights Foundation per la lotta ai diritti dei giovani ragazzzi.
Il 9 ottobre 2012 è stata gravemente ferita alla testa e al collo da uomini armati saliti a bordo del suo pullman scolastico mentre tornava da scuola. Ricoverata nell'ospedale militare di Peshawar, si è salvata dopo la rimozione chirurgica dei proiettili. Ihsanullah Ihsan, portavoce dei talebani pakistani, ha rivendicato la responsabilità dell'attentato, dicendo che la ragazza "è il simbolo degli infedeli e dell'oscenità", aggiungendo che se fosse sopravvissuta, sarebbe stata nuovamente attaccata. Il coraggio di Malala mostra in concreto le potenzialità del "Girl Effect", il modo in cui potrebbe cambiare il mondo se anche nei paesi più poveri e meno rispettosi dei diritti umani le ragazze avessero la chance di "scegliersi la vita" all'età di 12 anni. Come? Studiando, non essendo obbligate al matrimonio e avendo la possibilità di vivere con consapevolezza ogni fase della vita. (dal web)


***

 Frasi del diario di Malala...


«Dateci delle penne oppure i terroristi metteranno in mano alla mia generazione le armi»  

«Anche se verranno a uccidermi dirò loro che sbagliano. L’istruzione è un nostro diritto fondamentale»  
 




Il viso incorniciato da un velo
(dedicata a Malala)

Confusa fra le tante ombre
sposa bambina non volevi essere
e per il diritto alla libertà
hai osato alzare lo sguardo al sole.

Vagava libera la tua mente
intonava canti e muoveva passi di danza,
inchiostro nero su foglio bianco
volevano essere i tuoi pensieri.

Ma suonava fredda e ostile la tua voce
in un paese dove l'uomo è padrone,
la donna deve pregare e servire
e mai mostrare la sua mente.

Stormi d'uccelli stridono spavento,
nel cielo nero, rondoni volano bassi,
due tuoni rompono il silenzio
… e non era pioggia inaspettata.

Ma l'alba spunterà ancora dopo il tramonto
le parole tue voleranno con il vento
perché non c'è pace senza cultura
e l'ignoranza crea solo ingiustizia.


Vilma bellucci tutti i diritti riservati 8 marzo 2013





Fra tutte le lettere che arrivarono a Malala, una mi colpì  particolarmente e ve la riporto qui. Prima di rivolgersi a Malala l'autore si rivolge a quelli che l'hanno lasciata sola mentre combatteva una battaglia così grande.


Come amico, fratello o forse un giorno marito...

Caro amico,
tu che eri il compagno di giochi nella sua breve infanzia e di studi nella così difficile adolescenza di ragazza pakistana, anche tu ti sei unito al coro di quanti la denigravano ogni giorno con insulti e minacce, oppure hai sempre taciuto con la testa bassa, anche quando l'acre sapore dell'ingiustizia ti si cristallizzava sulla lingua?

Caro fratello,
tu che in casa potevi tutto mentre lei non poteva nulla, tu che andavi a scuola e uscivi con gli amici, tu che non domandavi di tua sorella con quel tono d'apprensione che è sinonimo d'affetto, ma per poterla controllare, tu che stavi lentamente prendendo il posto di tuo padre dicendole come vestirsi e con chi vedersi, tu che stavi cominciando ad usare il tono di tuo padre per farle capire qual era il suo posto in casa, tu che non vedevi nei suoi occhi la tristezza di un'illecita voglia di vivere perché ogni occhio di donna era uguale ai tuoi ciechi occhi, tu l'hai mai guardata veramente?

Caro marito,
che ti accingi a portare la tua sposa dalla prigione della sua giovinezza a quella della sua vecchiaia, hai mai conosciuto la dolcezza di una carezza spontanea, nata dall'amore, e non dettata dalla paura per i tuoi insulti e i tuoi colpi? Si è mai concessa a te perché lei desiderava così, e non perché così volevi tu? Hai mai scorto nei suoi occhi il luccichio gioioso di una nuova nascita, e non il peso di un'altra bocca da sfamare e allevare da sola? Le hai mai dato quella libertà d'agire non perché ti tradisse, ma perché scegliesse volutamente di non farlo?

Cara Malala,
come amico, fratello e forse un giorno marito, ma soprattutto come uomo, ti chiedo di perdonare tutti noi. Perdona i nostri silenzi accondiscendenti alla prevaricazione, la nostra debolezza nel non riuscire a capirvi e proteggervi quando dovremmo, e nel diventare, a nostra volta, spietati aguzzini. Perdonare non vuol dire giustificare. Ti chiedo di perdonarci perché siamo in fondo così deboli da non riuscire a capire che solo quando avremo amiche sorridenti, sorelle felici e mogli innamorate, solo allora non soltanto saranno libere loro, ma lo saremo davvero anche noi.





mercoledì 6 marzo 2013

Una grande gioia



Università degli studi di Perugia
Facoltà scienze della formazione
Corso di laurea in scienze della formazione primaria
con abilitazione all'attività di sostegno





tesi di laurea
la costruzione di  un clima inclusivo in classe: 
l'apprendimento cooperativo



Oggi vorrei farvi partecipi di una mia grande felicità... la laurea di mia figlia Tatiana. Sono sicura che lei sarà una di quelle insegnati, che saprà trasmettere emozioni con le nozioni...perchè farà il suo lavoro con amore e con grande passione, come ha fatto in questi anni per raggiungere la laurea con il massimo dei voti ... 110!!

110


Foto scattate da Gentiana Luarasi

venerdì 1 marzo 2013

haiku n°29


di dita un tocco-
con i toni dell'alba
si sveglia il corpo



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© Vilma Bellucci