domenica 28 luglio 2013

Libera le mie parole


(per la serie..."parole per un immagine")


quando verrò da te...
lascia correre i miei occhi su distese infinite
dove i colori sono tappeti di velluto
ed è carezza ogni petalo di fiore

quando verrò da te...

lascia correre la mia mente
come figlia del vento
tra nuvole sognanti e leggere
e alla luce del sole

quando verrò da te...

lascia correre il mio cuore
abbracciami ancora e ancora
come non lo avessi fatto da tempo
e i miei occhi saranno lucciole di sera

poi prendimi per mano


e lascia che io liberi in volo
le mie parole




***
 tutti i diritti riservati
28 luglio 2013 




 

giovedì 25 luglio 2013

Il grande focolare


Quando il sole tramontava ed il vento suonava le sue canzoni sugli angoli delle casa come sulle corde di un violino, ci si radunava nella grande cucina. Un grande tavolo al centro faceva da padrone, contornato da sedie impagliate di vimini che sembravano vestite a festa. Il grande camino occupava una parete intera e vi erano ai lati due grandi nicchie. Ed io, che ero ancora una bambina in cerca di emozioni, non potevo non provare entrambe le parti. Così mi sedevo una volta da una parte e la volta dopo dall'altra, per guardare la differenza del riflesso della fiamma sulle varie angolazioni delle pareti della cucina. Sul caldaro in rame appeso al centro del focolare, invecchiato stagione dopo stagione e nero dal troppo lavoro svolto, le lingue di fuoco schizzavano le loro sfumature dorate e l'acqua che bolliva con la legna che scoppiettava, sembravano vecchi amici a canticchiare. Quel gioco di ombre e luci che si rifletteva sui miei vestiti e nei miei occhi come in uno specchio, mi rendeva più docile di quello che già non ero, un colloquio intimo, fra me e la vita che era appena iniziata.
Era in quelle nicchie che mia nonna mi raccontava le sue favole speciali, dove non c'erano né fate né principi dagli occhi azzurri e la bella addormentata era ogni donna dominata dalla stanchezza del troppo lavoro del giorno. Le sue favole era pezzi della propria vita, e forse non erano proprio racconti adatti ad una bambina, ma lei sapeva sempre trovare le parole giuste per spiegare e non spaventare una bambina, che ascoltando cominciava a farsi le prime grandi domande della vita. Io ero molto attenta ad ogni particolare, e facevo domande e domande sui tempi di guerra. La nonna era come se accudiva un frutto ancora acerbo con carezze e con calde e sagge parole. Mi diceva che come le stagioni anche la vita ha i suoi momenti, che vi sono momenti di grande freddo, di desolazione e assenza di sogni, momenti di malinconia e di pioggia, ma che ci sono anche momenti di sole, di gioia e di speranza.
Ricordo che anche il vento si era calmato e sussurrava appena, ma il buio ed il freddo fuori ancora toglieva il respiro e si avvicinava per me, che ero la più piccola, l'ora di andare a dormire e lasciare quelle fiamme che ancora sfarfallavano, sfogliando nei miei occhi parole e frasi alle quali avrei voluto ancora fare domande in tutte le lingue del mondo.
Mentre m'infilavo nel confortevole tepore del grande letto riscaldato dal carbone, spiavo dalle persiane rotte e semichiuse la luna nel cielo, che vegliava il mondo con il suo sguardo immenso e sognando la vita che avrei voluto, piano piano mi addormentavo.
Il giorno dopo giocavo senza pensieri con quel poco che avevo, in casa o nel cortile, in fondo ero ancora una bambina...
***

 Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci





Dedico questo racconto a mia nonna, scomparsa ormai da tempo.
Da mia madre ieri ho saputo che anche lei aveva una vena artistica, particolari che lei in vita non mi aveva mai raccontato




venerdì 19 luglio 2013

Denti allegati


lacerata dalla paura
vagheggia la fiducia
di un futuro fondato
sulla pace e la giustizia

e il piombo della morte
intanto cala

nel grigio dell'alba
sfilacciata di nebbia
e rossa di sangue

l'ultima occhiata
s'accascia a terra
sul ciglio della strada

nei vicoli muti
spiati 
da madri nere
sguardi ciechi
cercano in fretta
 altre strade

...nel aspro silenzio
di denti allegati


***
  tutti i diritti riservati
19 luglio 2013





giovedì 18 luglio 2013

haiku n°37



Frivoli soffi
sussurrano segreti
Fra fili d'erba





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18 luglio 2013


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Mi piace aggiungere qui sotto alcuni commenti che mi sono stati fatti in altra sede
Ringrazio ancora...

Un haiku significativo, reso tale dall'aggettivo "frivoli" e da quei sussurri onomatopeici che rivelano, sommessamente, dei segreti. I soffi leggeri ( frivoli ci autorizza a definirli così), che possiamo identificare in brezze primaverili, si muovono discretamente fra fili d'erba ( anche questo è un riferimento alla stagione) e ci riportano a quelle voci misteriose della Natura, che non tutti sono in grado di cogliere ma che sono immanenti, raggiungendo il cuore di chi si pone in ascolto. Molto bello
Elisabetta Salimbeni

Si percepisce sensibilmente quel senso di eterea leggerezza che infonde,come pure quell'atmosfera di salottiera complicità per intriganti confidenze. Bello.
Enzo Tobia 



domenica 14 luglio 2013

Anche la danza è poesia...

Ho trovato questo brano nel web e leggendolo mi ha emozionata tanto, mi ha toccato il cuore tanto da avere le lacrime agli occhi alla fine della lettura. Forse perchè ho una figlia ballerina.





"Allacciati le scarpe, non importano le vesciche, non importa quanto parquet solcheranno, quante piste, quante delusioni, quante amarezze, quanti attimi di gloria e di sconfitta.. Allacciati le scarpe, non importa quanto piangerai mentre lo farai, quante cose penserai mentre stringi quei nodi, quante volte vedrai il tuo passato e quante volte avrai poca fiducia nel futuro. Allacciati le scarpe, la musica ti aspetta, c'è chi crede in te ogni istante del tuo percorso, c'è chi ti deluderà, c'è chi amerà ciò che sei per quel che darai, anche se ti sembrerà sempre poco, anche quando la tua anima vibrerà forte e gli occhi saranno lucidi, anche quando basta un solo attimo per sentirsi perdenti ed un intera vita non basterà per essere vincenti, quando vorresti abbandonare tutto per niente, perchè quel niente è il tuo tutto, il tuo mondo. Allacciati le scarpe, quando vorresti esplodere, scappare dalla realtà per vivere in un paradiso tuo, dove il tuo cuore batte il ritmo di ciò che sei dentro. Allacciati le scarpe, perchè tu hai scelto ciò che ami, che hai sempre amato, e non pensare, agisci, quella pelle lucida un giorno non sarà più la stessa, misurerà ogni istante dei tuoi sacrifici, dei tuoi allenamenti. Allacciati le scarpe, per i tuoi genitori, per la tua partner, per i tuoi insegnanti, per i tuoi atleti, ma soprattutto per te stesso, perchè tu hai scelto un arte pura, dove solo tu 
sei il protagonista..."

Alessandro Olivato da "Sogno di Un Atleta"


 Questa è mia figlia Martina con il suo ballerino Lorenzo
(prima di aprire questo filmato, silenziare il video qui a fianco nella barra laterale)



Buona domenica a tutti!!!

sabato 6 luglio 2013

haiku n°36


Brinda la notte
nel luccichio di stelle
Al nuovo giorno




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© Vilma Bellucci







mercoledì 3 luglio 2013

haiku n°35

 

E' lieve fruscio
sulle caviglie nude
Passi ritmati


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© Vilma Bellucci