Buon fine settimana a tutti!!!!
Martina Dionigi (mia figlia) e Lorenzo Alberetti
poesia di Luis Castro
I-
Tango
che nascesti in Buenos Aires,
là,
nel lontano '880,
forse
come burla del compadrito
ai
balli dei moreni.
Crescesti
fra gauchos e immigrati
Ruffiani
e prostitute.
Ti
mostrasti per la strada,
tra
uomini dapprima,
poi
nel bordello con la sgualdrina,
per
questa quei guappi
si
giocarono fino alla vita
in
qualche oscura balera.
II-
Viaggiasti
per l'Europa
dove
ti raffinasti per tornare fatto signore
ti
vestisti di lusso e di splendore
e
al tuo ritorno passasti dal bordello al cabaret
abbandonasti
il corte e la quebrada
per
iniziare semplicemente a camminare
e
così, reso decente, potesti giungere ad accostarti
anche
a quella gente, l'altra gente,
la
gente bene.
III-
Però
nel '30 cadesti di colpo nell'oblìo,
passasti
ad essere oggetto di studio, niente più,
infine
per tua disgrazia
nel
'35 Carlito ti lasciò.
E
tuttavia una voce amara e poderosa,
la
voce del popolo, Discepolin,
con
passione cantò la nostra realtà
che
continuò ad essere come fino ad oggi
e
bene dico fino ad oggi, la sola verità.
IV-
Tornasti
a fiorire nel '40
Con
le grandi orchestre e i grandi cantori popolari
Che
ora con poesia intellettuale
Ricordavano
il passato.
Affollasti
le piste da ballo con giovani e adulti
Fino
a che un'altra volta, di colpo,
cominciasti
a cadere da quel luogo di privilegio
in
qualche triste e ormai cupo cabaret.
V-
Un
giorno ti svegliasti da una lunga notte
Dove
ti censurarono senza una ragione
E
oggi con il nostro solito costume
Di
credere che tutto ciò che viene da fuori sia migliore
Ti
vediamo arrivare dagli Stati Uniti, dall'Europa, dal Giappone
Pieno
di gloria e ammirazione
E
adesso sì, riconosciamo
che
delle danze popolari sei la più originale
e,
perché non dirlo, la migliore.
(Traduzione
di Davide Tammaro)