lunedì 10 dicembre 2012

C'era una volta...










Chissà quanti di voi ricordano quest'oggetto che nei tempi passati è stato la salvezza di molte fredde notti.
L'oggetto in questione si chiamava "il prete", una strutture in legno che teneva sollevate le lenzuola e le coperte. Un po prima di andare a dormire si portava nel prete "la suora", un recipiente pieno di braci ardenti, estratti dal camino o dalla stufa. 
Così le lenzuola perdevano l'umidità ed il calore si diffondeva uniformemente... e quando poi i grandi dicevano "è ora di andare a dormire" non c'era il gelo ad attenderci sotto le coperte, ma un tepore prezioso che invitava a sonni sereni. Ricordo ancora oggi la dolce sensazione che dava il letto caldo, quando la stanza era gelida e fuori imperversava vento e pioggia.
Le origini del nome "prete" credo, siano tutt'ora sconosciute. Bisogna però dire che il nome cambia a seconda del luogo geografico: "prete" è usato nella zona emiliano romagnola ed anche in umbria, mentre nel triveneto viene chiamato "la monaca", in altre zone addirittura si chiama "frate" e nel mantovano ritorna il nome femminile "la suora"
Oggi i tempi sono cambiati, e come potete vedere "il prete" che scaldava il mio letto ora è a riposo ed arreda la casa. Lui non è mai solo, spesso gode della compagnia della nostra gatta Minù che li sotto, si sente protetta.
Ma non è detto... forse un giorno, anche se non ha più l'età per lavorare, lo inviterò ad una giornata impegnativa e diversa dalle altre... magari per far vedere ai nipoti che lavoro svolgeva "il prete"

Chissà quanti di voi avranno storie da raccontare riguardo a questo... e quanti invece non lo hanno conosciuto affatto?!







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© Vilma Bellucci

6 commenti:

  1. Cara Vilma, e come lo0 ricordo! sono che noi usavamo i mattoni e li mettevamo nel forno della cucina economica per scaldarli, quei oggetti le chiamavamo monache ma erano un po pericolose di bruciare le lenzuola.
    Ciao e buona serata cara amica.
    Tomaso

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  2. Non riesco a lasciarti un commento superiore alla prima riga

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  3. Volevo dirti che io non lo conosco affatto e che nemmeno l'avevo sentito nominare. Ma ingegnoso come strumento per scaldare!
    P.S. - Ora sembra che il commento non salti più.

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  4. Ohhh me lo raccontava la nonna... che post meraviglioso stella.. mi hai dato veramente una carezza al cuore! :) Troppo bello, prezioso e antico.. una meraviglia! :)

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  5. Non conoscevo affatto .. Ma adoro conoscere di tradizioni. Grazie Vilma. Racconti sempre cose per nulla scontate. Un abbraccio affettuoso,
    Vaty

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  6. Non avrei mai immaginato che esistesse un " aggeggio " del genere. Evidentemente devo ancora imparare molte cose e...sono certo che altre ne imparerò leggendo qualcosa che ha già attirato la mia attenzione su questo tuo blog, o meglio sito. Complimenti...ogni tanto si incontra qualcuno/a che ha qualcosa di vero da esprimere. Serena serata con sorriso, Sal

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