Enrico Butti - Monumento della famiglia Casati, La morte (particolare, Milano, Cimitero Monumento3)
giorni plumbei
nei vetri appannati
la luce evapora
ancora prima di toccarti
sospese negli occhi
- cerchiati color cenere -
galleggiano le ultime parole
la luce si assopisce lentamente
ed un incrocio di colori
accesi e spenti
si dissolve
lascia una scia labile
di sfumature immateriali
a donare riposo ad occhi
ormai stanchi di guardare
quel soffitto bianco
che non da più risposte
il suono delle campane
scandisce il ritmo dei passi
volti carichi di dolore
si incrociano nel silenzio
mentre le tue palpebre
- gelide lastre di marmo -
sigillano l'iride
si dissolve il tuo mondo
in un respiro effimero
come fumo di un fiammifero
appena spento
***
Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci
Menzione di merito al concorso Gocce di Poesia, Rimini - 26 maggio 2012
Cara Vilma come vedi ci sono Di. Nuovo dopo un Po' di Tempo Di. Assanza, come sempre le tue Poesie sono profunde Di. Un sentimento e diun rimpianto, Che Fa di noi esseri Di. Un ricordo.
RispondiEliminaBuona settimana cara amica.
Tomaso
ciao Vilma grazie di aver condiviso
RispondiEliminaquesta bellissima e profonda poesia
buona giornata
Tiziano.
Quando la morte può essere liberazione... "...a donare riposo ad occhi ormai stanchi..." salvo per chi resta..."...volti carichi di dolore si incrociano nel silenzio..."Incredibili versi. Brava come sempre. Mi hai emozionato come chiunque credo abbia vissuto questi momenti. Ciao.
RispondiEliminaL'intera poesia è bellissima, ma mi ha particolarmente colpito la similitudine della vita che si spegne col fumo labile del fiammifero. E non poteva esserci un'immagine più poetica e romantica a rappresentare la morte.
RispondiEliminaNon l'ho mai vista al Monumentale.