mercoledì 28 marzo 2012

Cedo il passo e mi siedo

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Ma cos'è quel sentirsi spenti e tristi,
quel senso di vuoto e di smarrimento
nell'avvicinarsi dei giorni festivi...

quella voglia di bere al calice delle illusioni
un sorso di amarezza,
d'isolarsi quando il pensiero sembra seguire
quell'unica direzione non ricercata
ma quasi inevitabilmente imboccata,

quella strana sensazione
che si sprigiona dal corpo,
a salire... a salire...
che chiude la gola
e dirige lo sguardo verso il basso.

Non so perché,
questo sentirsi sempre fuori posto,
l'unico tassello mancante di un puzzle,
inzuppato e rifatto dalle troppe lacrime versate
che non riesce più ad incastrarsi,
troppo stretto il posto rimasto.

***
(23 aprile 2011)
 Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci 

(Poesia inserita nell'antologia poetica 
"Suicide Love Killer" di Versi in volo)

8 commenti:

  1. Un commento su una cosí bellissima poesia mi é difficile fare! Per questo dico solo una parola! Bellissima.
    Tomaso

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  2. Già, è la fatica di vivere! E' il dolore incontrollabile che nasce da un senso di vuoto incolmabile, quel vuoto di cui è intessuta l'esistenza.

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  3. profonda ed intensa ..elegantissimo verseggirae

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  4. Valerie propone: vuoi far parte di un Gruppo? passa da me! Bisè

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  5. Ne giorni di festa si acuisce il malessere malinconico che fa parte d'istanti di vita, talvolta complessa nel suo scorrere...
    Versi intensi e raffinati

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  6. Sono delle sensazioni che parecchie persone provano, come se non riuscire a rilassarsi e a pensare che nei giorni di festa si abbia bisogno di non pensare agli affanni che c'incombono durante la settimana. Poesia molto bella.

    Grazia Denaro 29 marzo 2012

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