Per la serie: "Parole ... per un immagine"
Occhi socchiusi coperti da velo,
corpo immobile e sguardo allo specchio.
Mi penetro dentro, nel profondo
ma non c'è via d'uscita,
soffocato è il mio grido.
Due passi indietro
braccia penzoloni lungo il corpo inerme.
Alla fredda parete mi appoggio.
Scivolo... lentamente,
unica compagna di solitudine
la lunga ombra nera riflessa sul pavimento.
Raggomitolata a voler proteggere
il cuore innamorato che non sente ragioni,
sordo, cieco e muto
come mendicante elemosina
amore, affetto e parole.
Nel pensiero di te
lenta processione di goccie salate
scivola.
(silenziare prima la musica nella barra laterale)
***
Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci
Una grande poetessa che riesce sempre a colpire nel profondo, queste parole, il video, la musica mi hanno aiutato a capire quello che avevi dentro e che volevi dire ai tuoi lettori. Ma sei troppo profonda e a volte noi riusciamo ad arrivare solo a sfiorare la superficie delle tue parole, mentre sono gli abissi quello a cui tu aneli. Li ho percepiti, ho sentito il gelo della solitudine e della delusione di tutte le aspettative in una unica frase:
RispondiElimina" Due passi indietro
braccia penzoloni lungo il corpo inerme."
Qui, per me, è racchiusa tutta l'essenza di questa poesia che arriva violenta sul viso e non puoi far altro che raggomitolarti se non vuoi perire dal dolore di un amore che ha completamente illuso la donna protagonista di questa tua suprema poesia.
Tylith
Parole fredde ma bellissime con queste breve immagini mi tuffo nei tuoi versi cara Vilma.
RispondiEliminaTomaso
Accidenti che intensità di emozioni...
RispondiEliminaGrande malinconia per un amore perduto, che fa brancolare in ombre di solitudine, nel ricordo di attimi felici...
RispondiEliminaVersi molto belli, un abbraccio