Guernica 1937 by Pablo Picasso
(per la serie... poesia e pittura)
(per la serie... poesia e pittura)
la follia del delirio
è pioggia di dolore
acido che dilaga
e brucia il colore
non lascia tracce
di ore e di giorni
solo brandelli di pelle
senza foglie e radici
pezzi di memoria
esplodono in scheggie
e solo cenere muta
è la speranza di ieri
nei volti deformati
con occhi di pietra
urla solo il dolore
di petali strappati
...di un unico colore
è il sangue che stilla
da lingue aguzze
come pezzi di vetro
tra le mani protese
e le spade spezzate
c'è un fiore intatto
che cerca la ragione
di queste barbarie
***
Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci
Non ho mai letto un'interpretazione più artistica, bella e poetica di questa meravigliosa opera d'arte. I miei complimenti.. l'ho sentita nel cuore.
RispondiEliminaCara Vilma non ho parole! Bellissima...
RispondiEliminaTomaso
Veramente stupenda... Non potrei aggiungere altri cara.
RispondiEliminaUna grande poesia, pper le vittime di barbarie di ieri e di oggi!
RispondiEliminaChe trasposizione! onirica e reale allo stesso tempo... che connubio emozionante fra il "Guernica" e le parole tue così vibranti...L'unione di immagine pittorica e poesia in questo caso crea un'armonia unica, pur se l'argomento è di per sè così doloroso.
RispondiEliminaTi ringrazio cara Vilma per il commento lasciato alla mia poesia, Complimenti per il tuo bellissimo blog...forse ci siamo anche incontrate al Federiciano pur senza conoscerci..la poesia unisce, sempre. Un abbraccio e torna a visitarmi e a commentare quando vuoi ( anche a criticare mia cara perché dire, bella, mi piace è sempre troppo facile..non aiuta a crescere. )
RispondiEliminaIn questo compnimento, intitolato “Guernica”, l’autrice si cimenta in una performance di tipo interpretativo, utilizzando versi, anziché prosa, per descrivere il noto capolavoro picassiano.
RispondiEliminaE’, quello suo, un testo sintetico, ma profondo, che richiede un’esegesi puntuale e attenta dell’omonima opera figurativa.
Vilma scrive i suoi versi, ignorando gli stereotipi culturali che circolano sul quadro e attingendo la sostanza della propria poesia dalle sensazioni che l’immagine le suggerisce.
L’autrice adopera termini forti, per denunciare l’orrore della guerra. Più che parole, le sue, sembrano grida di avvertimento, tese a mettere in guardia il genere umano dalle nefandezze perpetrate non solo durante la guerra civile spagnola, col bombardamento di Guernica, ma durante tutti i conflitti mondiali.
Ovviamente, l'opera pittorica è una vibrata denuncia della barbarie bellica e testimonia la partecipazione di Picasso alla sofferenza umana e al ripudio di ogni forma di violenza.