Memorie di luce
(per parlare di non vedenti)
non
ricordo più il tempo
in
cui l'iride sbirciava
dell'alba
i toni carminio
ma
osano ancora i sogni
strappi
di colore nel nero
inebriare
attimi
memorie
di luce sottopelle
la carezza
del sole
che
sfiora il mio viso
aurea
preziosa che m'avvolge
e
bisbiglia sfumature
mescolanza
di aromi e suoni
setosi
veli le ali del vento
a
rasserenare il buio
e a
dirmi… che ancora respiro
***
Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci
Toccante fino alle lacrime!
RispondiEliminaBisogna essere dotati di estrema sensibilità per scrivere su questi temi così delicati, e tu Vilma lo dimostri ad altissimi livelli.
Complimenti! Un abbraccio, Genta
Che parole intense, amica. Una luce nel buio completo, una speranza luminosa in un mare scuro.. complimenti, la tua sensibilità è veramente tenera e dolce. Tvb
RispondiEliminaChi non ha più il dono della vista può rifugiarsi solo nei ricordi, oppure nell'immaginazione, che fortunatamente non ha limiti, non conosce frontiere e può spaziare il lungo e in largo, configurandosi tutto, persino i colori.
RispondiEliminaCi sono altri sensi che possono vicariare la vista: il tatto, l'udito, l'olfatto. Attraverso di essi, si possono concretizzare tinte, figure, dettagli espressivi, così come la carezza del vento avvolge il non vedente in un abbraccio, per "confortarlo e dirgli che esiste".
Attraverso una lirica soave, ispirata e delicata, l'autrice conferma la propria cifra poetica, che è di altissimo livello.
Stupende e trascinanti impressioni, in questa lirica del profondo, che induce a intensi pensieri....molto apprezzata
RispondiEliminaBuona serata Vilma e un abbraccio,silvia
Bellissimi versi cara Vilma, che sono chi è privato della vista può sognarli.
RispondiEliminaBuona giornata cara amica.
Tomaso
Grande sensibilità in bellissimi versi che fanno riflettere! Bravissima Vilma!
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