dal fango nasce
riscoprendo la vita
candido fiore
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Significato generale del fiore di Loto
La
maggior parte dei significati attribuiti al loto derivano dal
Buddismo, una delle religioni asiatiche più diffuse assieme
all’Induismo. La prima ha fatto proseliti in Cina e Giappone,
mentre la seconda continua ad essere praticata in India. Il “padre”
e fondatore del buddismo è Buddha, personaggio mitologico spesso
raffigurato mentre siede sul calice del fiore di loto. I principali
significati del Loto derivano proprio dal Buddismo, che considera
questa pianta come il simbolo dell’illuminazione e delle
rigenerazione spirituale. Il loto, sempre secondo la tradizione
asiatica, esprime altri significati profondi ed allo stesso tempo
potentissimi, come la crescita spirituale, la resurrezione, la
consapevolezza della propria natura e della propria forza e la
capacità di non farsi contaminare dalle “lordure” di questo
mondo. Proprio la purezza e la capacità di mantenersi intatti dalla
corruzione e dal peccato rappresentano meglio ciò che questa pianta
acquatica esprime attraverso il suo aspetto esteriore e le sue
specifiche caratteristiche vegetali. Il loto, infatti, vive nelle
zone stagnanti, con le radici ben salde ed ancorate alla paludi,
eppure, nonostante questo, riesce a mantenersi pulito, facendo
sbocciare fiori dalla bellezza inenarrabile e con petali e foglie che
tendono a mantenersi puliti perché idrofobi, cioè capaci di
respingere le particelle esterne trattenendo molecole di acqua. La
veloce crescita dello stelo del loto, che emerge improvvisamente
dallo stagno, rappresenta il dono dell’elevazione spirituale e
della capacità di saper affrontare, con coraggio e coscienza, le
difficoltà terrene rappresentante dal fango dove la pianta vive. La
particolare caratteristica dei petali del loto, che si chiudono la
sera per riaprirsi la mattina, rappresenta la forza vitale capace di
rigenerarsi. Il loto è collegato anche alla resurrezione ed
all’immortalità, per via della sua caratteristica di produrre semi
anche dopo quattrocento anni. Ecco perché i faraoni egizi venivano
rappresentati con accanto dei fiori di loto. Anche le antiche
divinità indù vengono rappresentate sedute su grandi fiori di loto
e con altrettanti fiori di loto in mano. Questo simbolismo è stato
fortemente ripreso anche dal Buddismo.
Come
accade per altri fiori, anche il Loto viene associato a simbolismi
femminili. Essendo un fiore legato all’immortalità, alla creazione
ed alla rigenerazione, il loto viene inevitabilmente associato a un
principio femminile, indicando grazia, fertilità e fecondità, tutte
virtù tipiche del mondo femminile. Questo simbolismo prende spunto
dalla forma del fiore di loto, un calice che sembra raffigurare il
ventre femminile da cui nasce la vita. Per questo simbolismo dai
tratti molto potenti e suggestivi, il loto è stato utilizzato nelle
leggende e nei racconti sulla nascita degli dei. Molte divinità indù
sono raffigurare mentre siedono su un grande fiore di loto e di loro
si narra proprio che siano nate da un fiore che si è aperto al
mattino. Anche Buddha, il profeta del Buddismo, secondo la
tradizione, sembra sia nato da un fiore di loto. (...dal web)
ciao Vilma, grazie per le informazioni sul loto, molto esaurienti, non conoscevo tanti significati, i tuoi pensieri sintetici si riallacciano a questa simbologia di rinacita e purezza, dopo essere caduti in disgrazia piu' di tanto non si scende, quindi la risalita diventa una specie di catarsi dell'anima per migliorarci, ciao grazie complimenti baci rosa a presto buon pomeriggio.))
RispondiEliminaComponimenti brevi, ma intensi e pregni di significato, che non possono essere "liquidati così, su due piedi", ma su cui vale sempre la pena d'indagare, per leggerne il senso più profondo.
RispondiEliminaE' apprezzabile l'idea di numerarli, anziché dargli un titolo (probabilmente, un atto d'umiltà) eppure questi haikù un riferimento contenutistico lo meriterebbero, perché sono esaustivi e completi.
Nel caso specifico, ad esempio, è abbastanza evidente il significato del brano;
al di là dell'interessante spiegazione che l'autrice fornisce a pié di testo, si comprende come il fior di loto sia il simbolo della vita che si perpetua, ma indichi pure la possibilità di ripresa, la rinascita di chi ha conosciuto il dolore, la sconfitta, ovvero l'umiliazione del fango.
In sintesi, il messaggio che si ricava è il seguente: il destino offre delle occasioni di riscatto, dobbiamo solo aver fiducia nel nostro desiderio e nella nostra capacità di "rinascere".
Gli haiku per loro natura sono componimenti giapponesi senza titolo, per questo anche i miei ne sono privi. Il fatto che abbia messo un numero è solo per me... per farne in un certo senso storia.
EliminaGrazie di essere sempre presente nel mio blog, e dei tuoi commenti sempre molto accurati.
Un abbraccio anche a Rosa che come te mi segue sempre.
Ciao Vilma,
Eliminaso che gli haikù appartengono alla tradizione letteraria nipponica, quel che intendevo dire è che esistono altre terzine che presentano un titolo; vedi ad esempio "Ed è subito sera" del nostro grande Quasimodo, assimilabile ad un haikù ante litteram.
A parte questa simpatica disquisizione, voglio aggiungere che mi vedrai ancora qui, così come vedrai la cara Rosa. Siamo sempre presenti presso quelli consideriamo degli amici, specialmente se si tratta di belle persone!
Grazie per il vostro affetto, siete davvero persone speciali.
EliminaUn abbraccio e buon pomeriggio
Ciao Vilma grazie mille, ricambio con affetto, un abbraccione anche a te, buona serata Rosa.))
RispondiEliminaVilma ho letto la videopoesia di SMIB. L'ho trovata splendida, carica e densa, un piccolo gioiello di immagini e parole.
RispondiEliminaSi è vero, è bellissimo :)
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