martedì 7 maggio 2013

haiku n° 31




dal fango nasce
riscoprendo la vita
candido fiore



 Tutti i diritti riservati
© Vilma Bellucci




Significato generale del fiore di Loto

La maggior parte dei significati attribuiti al loto derivano dal Buddismo, una delle religioni asiatiche più diffuse assieme all’Induismo. La prima ha fatto proseliti in Cina e Giappone, mentre la seconda continua ad essere praticata in India. Il “padre” e fondatore del buddismo è Buddha, personaggio mitologico spesso raffigurato mentre siede sul calice del fiore di loto. I principali significati del Loto derivano proprio dal Buddismo, che considera questa pianta come il simbolo dell’illuminazione e delle rigenerazione spirituale. Il loto, sempre secondo la tradizione asiatica, esprime altri significati profondi ed allo stesso tempo potentissimi, come la crescita spirituale, la resurrezione, la consapevolezza della propria natura e della propria forza e la capacità di non farsi contaminare dalle “lordure” di questo mondo. Proprio la purezza e la capacità di mantenersi intatti dalla corruzione e dal peccato rappresentano meglio ciò che questa pianta acquatica esprime attraverso il suo aspetto esteriore e le sue specifiche caratteristiche vegetali. Il loto, infatti, vive nelle zone stagnanti, con le radici ben salde ed ancorate alla paludi, eppure, nonostante questo, riesce a mantenersi pulito, facendo sbocciare fiori dalla bellezza inenarrabile e con petali e foglie che tendono a mantenersi puliti perché idrofobi, cioè capaci di respingere le particelle esterne trattenendo molecole di acqua. La veloce crescita dello stelo del loto, che emerge improvvisamente dallo stagno, rappresenta il dono dell’elevazione spirituale e della capacità di saper affrontare, con coraggio e coscienza, le difficoltà terrene rappresentante dal fango dove la pianta vive. La particolare caratteristica dei petali del loto, che si chiudono la sera per riaprirsi la mattina, rappresenta la forza vitale capace di rigenerarsi. Il loto è collegato anche alla resurrezione ed all’immortalità, per via della sua caratteristica di produrre semi anche dopo quattrocento anni. Ecco perché i faraoni egizi venivano rappresentati con accanto dei fiori di loto. Anche le antiche divinità indù vengono rappresentate sedute su grandi fiori di loto e con altrettanti fiori di loto in mano. Questo simbolismo è stato fortemente ripreso anche dal Buddismo.
 
Come accade per altri fiori, anche il Loto viene associato a simbolismi femminili. Essendo un fiore legato all’immortalità, alla creazione ed alla rigenerazione, il loto viene inevitabilmente associato a un principio femminile, indicando grazia, fertilità e fecondità, tutte virtù tipiche del mondo femminile. Questo simbolismo prende spunto dalla forma del fiore di loto, un calice che sembra raffigurare il ventre femminile da cui nasce la vita. Per questo simbolismo dai tratti molto potenti e suggestivi, il loto è stato utilizzato nelle leggende e nei racconti sulla nascita degli dei. Molte divinità indù sono raffigurare mentre siedono su un grande fiore di loto e di loro si narra proprio che siano nate da un fiore che si è aperto al mattino. Anche Buddha, il profeta del Buddismo, secondo la tradizione, sembra sia nato da un fiore di loto. (...dal web)



8 commenti:

  1. ciao Vilma, grazie per le informazioni sul loto, molto esaurienti, non conoscevo tanti significati, i tuoi pensieri sintetici si riallacciano a questa simbologia di rinacita e purezza, dopo essere caduti in disgrazia piu' di tanto non si scende, quindi la risalita diventa una specie di catarsi dell'anima per migliorarci, ciao grazie complimenti baci rosa a presto buon pomeriggio.))

    RispondiElimina
  2. Componimenti brevi, ma intensi e pregni di significato, che non possono essere "liquidati così, su due piedi", ma su cui vale sempre la pena d'indagare, per leggerne il senso più profondo.
    E' apprezzabile l'idea di numerarli, anziché dargli un titolo (probabilmente, un atto d'umiltà) eppure questi haikù un riferimento contenutistico lo meriterebbero, perché sono esaustivi e completi.
    Nel caso specifico, ad esempio, è abbastanza evidente il significato del brano;
    al di là dell'interessante spiegazione che l'autrice fornisce a pié di testo, si comprende come il fior di loto sia il simbolo della vita che si perpetua, ma indichi pure la possibilità di ripresa, la rinascita di chi ha conosciuto il dolore, la sconfitta, ovvero l'umiliazione del fango.
    In sintesi, il messaggio che si ricava è il seguente: il destino offre delle occasioni di riscatto, dobbiamo solo aver fiducia nel nostro desiderio e nella nostra capacità di "rinascere".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli haiku per loro natura sono componimenti giapponesi senza titolo, per questo anche i miei ne sono privi. Il fatto che abbia messo un numero è solo per me... per farne in un certo senso storia.
      Grazie di essere sempre presente nel mio blog, e dei tuoi commenti sempre molto accurati.

      Un abbraccio anche a Rosa che come te mi segue sempre.

      Elimina
    2. Ciao Vilma,
      so che gli haikù appartengono alla tradizione letteraria nipponica, quel che intendevo dire è che esistono altre terzine che presentano un titolo; vedi ad esempio "Ed è subito sera" del nostro grande Quasimodo, assimilabile ad un haikù ante litteram.
      A parte questa simpatica disquisizione, voglio aggiungere che mi vedrai ancora qui, così come vedrai la cara Rosa. Siamo sempre presenti presso quelli consideriamo degli amici, specialmente se si tratta di belle persone!

      Elimina
    3. Grazie per il vostro affetto, siete davvero persone speciali.
      Un abbraccio e buon pomeriggio

      Elimina
  3. Ciao Vilma grazie mille, ricambio con affetto, un abbraccione anche a te, buona serata Rosa.))

    RispondiElimina
  4. Vilma ho letto la videopoesia di SMIB. L'ho trovata splendida, carica e densa, un piccolo gioiello di immagini e parole.

    RispondiElimina