Corrosa
dall'umidità e dal vento
si
staccava come pelle secca,
la
pittura della facciata
e
la cassetta della posta
arrugginita...
svettava
tra
i cespugli e le erbacce
che
s'impadronivano della casa.
Tra
le crepe un viso stanco,
un
colonnello privo di guerre
e
di battaglioni da comandare.
Tra
le labbra un sigaro spento,
folte
sopracciglia ad incorniciare
occhi
che ardevano d'intelligenza.
Una
biblioteca a cielo aperto,
quella
stanza, dovunque
fogli
di vita sparsi
messi
in ordine negli angoli
da
spifferi di vento.
***
13
febbraio 2012
bellissima
RispondiEliminaCara Vilma sai rimuovere con le tue poesie le cose più belle che la vita continua a dare.
RispondiEliminaTomaso