Per la serie: "Parole ... per un immagine"
Strappo brandelli al cielo
che a fatica indosso.
Mi stringe sui fianchi
ed imprigiona la gola.
L'aria è pesante,
mi si struscia addosso
graffia e brucia negli occhi.
Mordo il tempo,
lo ingoio senza masticare.
Sfoggio parole, condite e offerte
come doveroso pasto quotidiano
e attendo la notte ... per poterle vomitare.
4 aprile 2011
Bella ma molto dura la tua poesia come sempre trovi il modo di farti notare! Brava Vilma.
RispondiEliminaTomaso
Versi "graffianti, sofferti, che come sempre inducono a interrogarsi ed a riflettere sulla condizione umana.
RispondiEliminaA volte, però, riesce difficile stabilire se si tratti di una sofferenza personale o di una sofferenza altrui sapientemente trasposta ed elaborata come propria, grazie alla spiccata sensibilità umana di cui l'autrice è dotata.
Con questi versi, che si sciolgono fra piacevoli sinestesie e felicissimi guizzi creativi, Vilma Bellucci ci offre l'ennesima prova della sua disposizione per la Poesia.